"Il pugno è chiuso e levato verso l´ alto, ma nella mano stringe una carota.
E la scritta che affianca il logo dice il resto: Food Not Bombs,
cibo e non bombe. Sono il simbolo e lo slogan di un movimento nato negli
Stati Uniti 22 anni fa, che oggi conta 200 gruppi attivi in tutto
il mondo, dall'Europa al giappone, e sta muovendo i primi passi anche in
Italia. A partire da un´idea semplice: combattere il paradosso
della povertà nei paesi ricchi recuperando "sul campo" gli sprechi
dell´ industria alimentare. E cucinando pasti rigorosamente vegetariani,
per strada e nei parchi pubblici, per chi ha il problema quotidiano della
fame: senzatetto e non solo."
"Ora questo libricino vuole essere un incitamento all´opera, per distribuire
cibo gratuitamente nelle grandi città della penisola e in ogni
luogo dove se ne scorga il bisogno. Se una prima parte è dedicata alle
motivazioni ideologiche di una simile scelta, la seconda contiene
tutti i consigli necessari per svolgere al meglio questa attività. Si va
infatti dall´ organizzazione interna del gruppo (metodi di
comunicazione compresi), alle modalità di raccolta del cibo (perché "ogni
tappa dell´industria alimentare può essere una risorsa potenziale
di raccolta del cibo, dalla vendita all'ingrosso a quella al dettaglio,
dalla produzione alla distribuzione"); dai consigli legali,
perché chi si dedica a questa attività non cerca certo l´appoggio e i
permessi delle istituzioni (né può sperarlo); ad un praticissimo
ricettario adatto ad una cucina di strada aperta a centinaia di persone."
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a cura di C.T. Butler y K. McHenry
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